domenica 13 gennaio 2013

Marco Beasley

Marco Beasley ha sicuramente il merito, con Accordone, Pino De Vittorio, Christina Pluhar e L'Arpeggiata e pochi altri, di essere un evangelist della musica napoletana tradizionale e di quella antica (cinquecentesca e seicentesca). In quest'epoca di decadenza culturale in cui è raro trovare nell'orizzonte musicale moderno qualcosa di interessante (inclusi ovviamente il pop e il rock in quanto comunque espressioni culturali della sensibilità umana), Marco è stata una sorpresa molto piacevole.

Ovviamente, in Italia lo conoscono pochissimi, mentre in Francia ha avuto un discreto successo. Su Wikipedia tedesca e francese ha addirittura una pagina con alcune sue informazioni bibliografiche.

La sua capacità interpretativa e il vigore messo sono impressionanti, e la passione che traspare dal suo viso e dai sue gesti colpiscono la sensibilità.

Un piccolo elenco di alcune interpretazioni da ascoltare, una più bella dell'altra:


Che dispiacere, dinanzi a tale bellezza e al bel canto del tenore Marco Beasley, come invece l'Italia sia diventata il bel paese degli ignoranti, incantati solo dalla televisione e ignari del patrimonio culturale ereditato che ogni giorno si sgretola, per incuria, indifferenza o perché semplicemente dimenticato!

Fonti:

1 commento:

  1. Non potrei essere più d'accordo. Io per cercare di sfuggire alla orribile paccottiglia che tutto agglutina e tutto confonde e tutto omogenizza mi sono dedicato al Fado e alla canzone tradizionale ebraica e yiddish. Oppure, se proprio mi devo disintossicare, mi sento (e qualche volta rifaccio) le canzoni delle grandi, impareggiabili voci della world music. Faber, che ha scritto i testi più belli di tutti, le 'nostre' Maria Carta, Rosa Balistreri, Gabriella Ferri... E decine di altri artisti, italiani e di tanti altri Paesi. Altre cure non ne conosco.

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